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Rimodellamento della punta del naso: correggere la punta con la rinoplastica

rimodellamento punta del naso | Antonio Ottaviani - Chirurgo plastico Roma, Milano e Torino

Non sempre un paziente intenzionato a eseguire una rinoplastica desidera stravolgere la forma del proprio naso. Alcuni difetti delle strutture nasali possono concentrarsi solo in determinati punti: uno dei più richiesti è la punta.

Il rimodellamento della punta del naso è una procedura chirurgica che oggi viene sempre più richiesta. La moderna filosofia di rinoplastica tende sempre di più verso l’obiettivo di raggiungere un risultato naturale, senza rendere evidente il ricorso alla chirurgia plastica.

Questo approccio, detto anche rinoplastica conservativa, non riguarda solo la punta, ma l’intera anatomia del naso. Tuttavia, i difetti della punta del naso sono tra quelli su cui più frequentemente un paziente chiede di intervenire.

Una rinoplastica concentrata sulla punta del naso ha certamente il vantaggio di risultare meno invasiva rispetto a un’operazione che coinvolga il naso nella sua interezza.

È bene comunque ricordare che qualsiasi modifica che si fa sul naso di un paziente dovrebbe sempre risultare armonica rispetto al resto del volto. Può accadere, per esempio, che rendere la punta del naso eccessivamente sottile risulti contrastante con il resto del viso del paziente.

Per questo motivo, consultarsi con un chirurgo plastico specializzato nella rinoplastica e soprattutto nella rinoplastica conservativa è fondamentale per capire come intervenire in maniera adeguata sul proprio naso, ottenendo un risultato naturale e armonico.

 

Correzione della punta del naso

Vi sono numerosi inestetismi che possono essere risolti con una rinoplastica della punta del naso.

Erroneamente, si potrebbe credere che intervenire solo sulla punta non apporti un grande cambiamento all’aspetto del volto. In realtà, anche un piccolo cambiamento su un’area così importante come quella centrale del viso, dove si posiziona la punta del nostro naso, è in grado di ridefinire la fisionomia di un paziente. Ecco un’altra ragione per cui è importante affidarsi sempre a un chirurgo plastico esperto.

Attraverso una rinoplastica della punta del naso è possibile correggere:

Punta bulbosa: ingrossata e rotonda, la punta del naso appare sproporzionata rispetto al resto del volto;

– Punta tendente verso il basso;

Asimmetria di un lato della punta del naso rispetto all’altro;

Narici eccessivamente ampie;

– Il cosiddetto “naso camuso”, dove la punta appare schiacciata;

– Punta del naso disallineata rispetto al dorso.

 

 

La rinoplastica per la punta del naso: come si svolge l’intervento

Prima di procedere con l’intervento di rinoplastica, è essenziale condurre un’accurata visita pre-operatoria. L’obiettivo di questo consulto con il chirurgo plastico è quello di comprendere esattamente quali siano i desideri del paziente, valutare la sua situazione di partenza e capire come impostare l’intervento che sarà eseguito.

L’intervento di rinoplastica per il rimodellamento della punta del naso viene svolto in anestesia generale. Come per la tradizionale rinoplastica, si può scegliere una tecnica “aperta” oppure “chiusa”. Non c’è un’indicazione su quale sia migliore, in quanto la scelta di una procedura piuttosto che di un’altra dipende sempre dal caso specifico su cui si sta intervenendo.

La tecnica “chiusa” (detta anche “closed”) prevede di intervenire sulle strutture interne al naso grazie ad un’incisione che viene effettuata all’interno delle narici. Il vantaggio più evidente di questa scelta è che non rimangono delle cicatrici esterne al naso. Tuttavia, questa tecnica non è indicata per tutte le operazioni. In alcuni casi potrebbe essere necessaria una rinoplastica aperta.

Nella tecnica “aperta” (o “open”) il chirurgo interviene invece grazie a una piccola incisione effettuata a livello della columella, ovvero la struttura cartilaginea che separa le due narici. Pur essendo prevista una cicatrice, dunque, rimarrà nascosta. Questa incisione permette al chirurgo di accedere all’intera struttura osteo-cartilaginea del naso.

Spesso, la tecnica scelta per rimodellare la punta nasale è quella della rinoplastica aperta, poiché permette di intervenire sul tessuto sottocutaneo della punta andando ad assottigliarlo o rimodellarlo.

Terminato l’intervento, viene applicato un piccolo bendaggio che verrà rimosso nei giorni successivi. Spesso i pazienti domandano se al termine della rinoplastica saranno utilizzati dei tamponi. L’eventualità dell’applicazione dei tamponi spesso spaventa, per via dell’errata convinzione che rimuoverli provocherà un forte dolore.

Specifichiamo innanzitutto che non sempre i tamponi sono necessari: la scelta di utilizzarli o meno dipende principalmente dalla complessità dell’operazione.  Solitamente si usano quando si deve intervenire sul setto nasale o sui turbinati.

Ad ogni modo, anche nel caso in cui questi siano necessari, la loro rimozione oggi è totalmente indolore.

 

rimodellamento punta del naso | Antonio Ottaviani - Chirurgo plastico Roma, Milano e Torino

 

Pelle spessa: influisce sull’esito della rinoplastica?

Una delle credenze che si diffonde più frequentemente sulla rinoplastica, spesso anche a causa di post in rete, è che la rinoplastica non potrà portare alcun beneficio ai pazienti che si caratterizzano per una cosiddetta “pelle spessa” del naso.

Si sente dire, addirittura, che la zona su cui sarebbe più complesso intervenire a causa della pelle spessa sia proprio la punta. Questo perché lo spessore della pelle renderebbe totalmente vano l’assottigliamento chirurgico di quest’area.

Sebbene sia vero che, a seguito dell’intervento, in pazienti che hanno una pelle spessa potrebbe prodursi più tessuto cicatriziale rispetto a pazienti con una pelle più sottile, ciò non significa che la pelle spessa renda impossibile una rinoplastica della punta del naso.

Ogni caso va sempre valutato singolarmente. Inoltre, bisogna considerare che oggi esistono numerose tecniche chirurgiche capaci di andare incontro anche a pazienti con la pelle spessa.

Un innesto di tessuto cartilagineo, per esempio, può aiutare a incrementare la definizione della punta del naso anche nei casi più complessi. Questa stessa tecnica è spesso utilizzata anche nelle rinoplastiche secondarie, ovvero quelle a cui il paziente ricorre per sistemare l’esito insoddisfacente di un primo intervento.

 

Post operatorio della rinoplastica per la punta del naso

Terminato l’intervento di rinoplastica della punta del naso, verrà applicato un piccolo tutore, che potrà essere rimosso dopo alcuni giorni.

Solitamente è prevista una notte di degenza: il paziente torna a casa il giorno successivo all’intervento, senza tamponi ma solo con il tutore apposto in sala operatoria.

In genere, il post-operatorio è praticamente privo di dolore. Tuttavia, nei giorni successivi all’operazione il paziente potrebbe osservare un lieve gonfiore, oltre alla formazione di ecchimosi. Si tratta di una reazione perfettamente normale, che si risolverà in breve tempo.

Il paziente dovrà osservare un periodo di riposo di almeno una settimana prima di tornare alle sue attività quotidiane. Sarà invece necessario rinunciare alle attività sportive per circa un mese.

 

Dopo quanto si vede il risultato della rinoplastica della punta del naso?

Una delle domande più frequenti dei pazienti che intendono sottoporsi a una rinoplastica, e in particolare ad una procedura di rimodellamento della punta del naso è: “dopo quanto tempo potrò vedere il risultato?

È necessario chiarire un aspetto fondamentale: il risultato di una rinoplastica non può essere valutato nel breve termine. Spesso si crede che, una volta rimosso il tutore o il piccolo gesso applicato al termine dell’intervento, si potrà apprezzare l’aspetto di un nuovo naso. Non è propriamente questo il caso.

I tessuti del naso operati, infatti, impiegano diverso tempo a sgonfiarsi: spesso sono necessari mesi per eliminare del tutto il gonfiore del naso, soprattutto nella punta.

In genere, dunque, il risultato finale di una rinoplastica può essere valutato e apprezzato solo quando tutto il gonfiore è scomparso, all’incirca 12 mesi dopo l’operazione.

Questo è anche il momento in cui il paziente potrà eventualmente pensare di ricorrere una rinoplastica secondaria, nel caso in cui sia insoddisfatto dell’esito della prima operazione. Decidere di rioperarsi prima dello scadere dei 12 mesi, rischierebbe solamente di esporre i tessuti a un nuovo trauma troppo presto.

Chiaramente, il decorso post-operatorio varia da paziente a paziente, ma è importante rispettare le giuste tempistiche per riuscire a valutare in maniera davvero obiettiva il risultato del proprio intervento.

 

Rinoplastica punta del naso: dove eseguirla e qual è la tecnica del Prof. Ottaviani

Con oltre 30 anni di esperienza nella chirurgia plastica, la rinoplastica rappresenta una delle specializzazioni del Prof. Antonio Ottaviani.

Negli anni ha sviluppato una tecnica personale ed esclusiva per intervenire sulla punta del naso.

Tale tecnica consiste nel rimodellamento delle cartilagini alari, ovvero le strutture cartilaginee che si estendono dalla punta del naso fino alle narici, riposizionandole poi lungo la rima alare del naso. Questa procedura consente di ottenere risultati naturali e armonici rispetto al viso del paziente senza intervenire sulle altre strutture nasali.

Il Prof. Ottaviani esegue gli interventi di rinoplastica conservativa e di rinoplastica della punta del naso nelle città di Roma, Milano e Torino, in cliniche selezionate dove i pazienti vengono seguiti accuratamente dalla prima visita fino ai controlli post-operatori.

Se stai valutando di ricorrere a una rinoplastica per correggere la forma della punta del tuo naso, o se hai bisogno di maggiori informazioni, puoi prenotare un primo consulto con il Prof. Ottaviani contattando la sua segreteria.

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